Public Speaking: le tre colonne portanti per parlare in pubblico
consigli di public speaking

Parlare in pubblico, per molti, è un vero e proprio Everest. Ed è lecito che sia così: ogni professionista, per quanto possa essere esperto nel proprio ambito, non possiede quasi mai le competenze e l’esperienza per esporre pubblicamente un proprio abstract, una ricerca, uno studio. Spesso, però, quella di parlare in pubblico non è semplicemente una scelta, ma un dovere, un compito o, talvolta, un’occasione da non lasciarsi sfuggire: specie nell’ambito dell’organizzazione eventi, una corretta ed efficace esposizione pubblica rappresenta una skill eccellente per valorizzare il proprio lavoro e trasmettere un’immagine di professionalità. Per questo motivo, noi di PR Factory curiamo attentamente l’aspetto delle presentazioni pubbliche, fornendo quanto richiesto – supporto emotivo e consulenziale ai clienti meno avvezzi ad affrontare le sale gremite. In quei casi, infatti, c’è solo una cosa da fare: farsi coraggio e affrontare l’ansia da platea. Per farlo nel modo giusto, però, esistono diverse tecniche o anche semplici accorgimenti che possono rivelarsi utilissimi o persino salvifici nei casi più ‘disperati’.

Ecco una guida dedicata agli inesperti dell’esposizione pubblica: i nostri consigli di public speaking, le tre colonne portanti del parlare in pubblico.

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La regola d’oro: naturalezza

Vi sembrerà forse una grande banalità, ma vi assicuriamo che non è così: una cosa fondamentale e che non dovete mai dimenticare è che la naturalezza vince. Intendiamoci: con ciò non vogliamo dire che possiate porvi davanti al pubblico delle grandi occasioni come se foste al pub con gli amici. Quello che intendiamo è che fingere di essere ciò che non si è può risultare dannoso e poco gestibile davanti al microfono. Dovete sentirvi a vostro agio durante la presentazione; è giusto che, durante il discorso, possa trasparire la vostra personalità, sia essa giocosa o impostata, spiritosa o seriosa. Non c’è una vera etichetta a cui uniformarsi né un modo giusto di fare public speaking; c’è semmai la vostra personale interpretazione di quel ruolo.

Il ritmo del discorso

Un altro approccio mentale utilissimo per fare public speaking efficacemente è quello orientato a gestire i ritmi del discorso. Ci spieghiamo meglio. Gli oratori inesperti tendono ad assumere due possibili atteggiamenti: o accelerano il ritmo dell’orazione, ansiosi di terminare; o si lasciano prendere dall’ansia e rallentano, privando il discorso della necessaria enfasi.

In un caso e nell’altro, prendere il controllo del tempo è la soluzione. Prendetevi il vostro spazio, con calma, senza desiderare di voler scappare da quel momento. Non incartatevi nella paura di smarrire una parola, ce ne sono tante altre a disposizione: l’importante è che il vostro discorso scorra in modo fruibile, piccole pause o brevi dimenticanze non sono un problema.

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Crea un percorso narrativo

La paura di parlare in pubblico è anche paura di perdere la bussola, di smarrire il filo logico. Intanto, tranquillizzatevi, è una fobia incredibilmente comune e non avete nulla di strano. Per gestire quell’ansia in modo efficace, non c’è niente di meglio di un percorso narrativo ben definito, schematico e chiaro nella vostra mente. Provate a suddividere la vostra dissertazione in blocchi e poi a collegarli fra loro come se fossero sequenze di una storia. Per memorizzare e schematizzare, non c’è niente di meglio delle associazioni visuali.

E infine, un ultimo consiglio extra: godetevela. Poter parlare in pubblico, davanti a una platea che ascolta quello che hai da dire, è un’opportunità da cogliere al volo, non da temere!

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